Lucrezia nasce nei Paesi Bassi da madre olandese e padre italiano. Dopo pochi mesi la famiglia si trasferisce nel Gran Ducato di Lussemburgo, ed è lì che trascorrerà tutta la sua infanzia fino al conseguimento del diploma di baccalaureato europeo e contemporaneamente del diploma in danza classica conseguito presso la sede lussemburghese della Royal Academy of Dance di Londra. L’inclinazione per il disegno, le simmetrie armoniche e gli accordi cromatici si manifesta molto presto, e fra i primi sogni per il futuro, insieme alla danza classica, nasce quello di un futuro come grafica. Ma la passione per la danza, oltre che l’attitudine al multilinguismo favorito dal contesto culturale, la porteranno a perseguire una formazione in ulteriori ambiti. Terminato il percorso di istruzione liceale si trasferisce a Firenze per perseguire gli studi universitari e proseguire in concomitanza la carriera in danza classica. Dopo qualche anno sceglie di designare Roma come sua città eletta, insieme a Parigi dove vive attualmente la sua famiglia. A Roma amplierà il proprio bagaglio formativo e professionale dedicandosi al teatro, alla recitazione cinematografica e al canto. L’interesse per la conoscenza e gli stimoli provenienti dal mondo umanistico la guideranno verso la ricerca in vari ambiti, spaziando dal giornalismo alla linguistica, dall’interscambio culturale europeo alle discipline psicologiche, che per un lasso di tempo l’hanno coinvolta in una intensa attività di ricerca nel settore degli studi sul comportamento umano, a seguito del conseguimento presso l’università La Sapienza di Roma di un master post laurea in criminologia e scienze strategiche. Un percorso multidisciplinare nel quale hanno convissuto arte e studi accademici, palco scenico e attività di ricerca. Il segno grafico e pittorico sono stati una costante nel perenne anelito all’equilibrio e alla libertà. Un giorno d’infanzia, dallo scaffale di una libreria, si affacciarono i dipinti di Vassily Kandisky che non smisero più di rappresentare la fonte di tutte le meraviglie ed ispirazioni. A seguire, in quel mondo incantato di suggestioni, si aggiunsero i maestri Piet Mondrian, Pablo Picasso, Antoni Gaudì, Salvador Dalì, Joan Mirò, Henri Matisse, Alexander Rodchenko, El Lissitzky, Kasimir Malevich…

Un viaggio visionario attraverso il movimento dei colori, le simmetrie asimmetriche e le geometrie caleidoscopiche. L’artista invita l’osservatore a lasciarsi guidare dalle proprie percezioni e a lasciarsi sorprendere dalle proprie proiezioni. La libertà di esecuzione dell’artista corrisponde alla libertà di percezione dell’osservatore, attraverso il contatto visivo l’opera diventa il viatico essenziale ed illimitato del potenziale animico e mentale, la matrix dalla quale nasce la sensazione e l’esperienza dell’essere.      

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